Giugno piovosissimo in Sicilia e non finisce qui. Estate gradevole fin’ora senza eccessi di caldo!

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L’aria fresca sopraggiunta dal Nord Atlantico e la conseguente formazione di una lasca azione ciclonica in quota, sta producendo i suoi frutti, anche vistosi nel territorio italiano.

Temporali, grandinate, nubifragi localmente anche dannosi sono ormai presenti da vari giorni in molte aree del Paese e dove colpiscono, purtroppo, fanno anche danni.

Il fortissimo temporale a carattere di nubifragio stanotte e alle prime ore dell’alba ha interessato il settore dello Stretto di Messina, dove gli accumuli in poche ore hanno raggiunto e sorpassato la quota dei 100 litri su mt/q nella zona nord, mentre fino a circa 50/60 litri nel versante sud.

In simili situazioni possono manifestarsi severi nubifragi molto localizzati, soprattutto quando una goccia fresca in quota entra in area mediterranea e grazie al periodo dell’anno con i mari che iniziano a scaldarsi ( abbiamo temperature superficiali attorno ai 22-24°C).

L’enorme carburante fornito dal mare però non basta da solo se le correnti non sono favorevoli, infatti a volte troviamo nuclei piovosi con elevati rain/rate che rimangono lontano dalla costa.

Non e’ stato questo il caso, perchè, con correnti da Ovest o Nord/Ovest, questi ammassi semi stazionari di pioggia intensa anche a carattere temporalesco, in presenza di una lasca azione in quota associata a una debole ventilazione ha comportato uno stazionamento del temporale “autorigenerante“.

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Quando avviene ciò, possiamo trovarci di fronte a quanto accaduto stamane, specie nella zona nord di Messina, con immagini eloquenti e vistose colate di fango e detriti trasportati dalle piene repentine di corsi d’acqua.

Le tendenze per i prossimi giorni inducono al persistere di una blanda azione fresca in quota, la quale man mano che passeranno i giorni tenderà sempre più a concentrarsi nelle ore centrali del giorno e zone interne sicule.

Tutti i rilievi interni, specialmente dal 18 in avanti avranno i classici temporali di calore, localmente intensi ed associati a grandine, ma anche lungo le aree tirreniche non si escludono ulteriori rovesci.

Andare ad individuare i nuclei piovosi e le aree che risentiranno maggiormente dell’instabilità è impresa ardua per le aree costiere, proprio perchè saranno eventualmente fenomeni localizzati e non estesi come quelli avvenuti ieri.

Infatti tutte le zone tirreniche sicule hanno visto piogge e rovesci localmente intensi (vedi gli oltre 50-100 mm in alcune aree nebroidee), con un Giugno travestito da Ottobre e corsi e piccoli fiumi in piena in modo considerevole.

Una cosa appare abbastanza chiara, le zone interne sicule e di buona parte delle aree appenniniche centro-meridionali avranno a che fare con i classici colpi di tuono e rovesci quasi ogni giorno, almeno fino all’inizio della 3^decade, allorquando non sono escluse altre novità.

Novità che dipenderanno essenzialmente dalla tenuta dell’hp azzorriano, con il classico gioco della “coperta corta”, dove nel suo bordo orientale, alcune nostre aree italiane potranno nuovamente capitolare a discapito di altre azioni fresche ed instabili (da confermare).

Autore: Giovanni Micalizzi

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