Salve cari lettori, siamo alle prese con una situazione stagnante, contraddistinta soprattutto per alcune situazioni che hanno apportato dinamiche altamente distruttive tra Penisola Iberica e Grecia nell’ultimo mese.
La cupola anticiclonica con schema ribattezzato ad “Omega” che prende nome dalla lettera greca, ha visto per un periodo più o meno lungo le due aree esser colpite da situazioni alluvionali, per altro bissate nelle zone elleniche in questi ultimi due giorni.
Questo pattern ha causato purtroppo l’instaurarsi di condizioni di blocco, dove al centro europeo si è gonfiato un anticiclone con i suoi massimi tra le zone tedesche, settentrione italiano e ai fianchi le due gocce d’aria fresca in quota responsabili a settembre di catastrofici eventi alluvionali tra Spagna e Grecia.
Adesso a distanza di giorni vi è stato un momentaneo break che ha apportato condizioni simili all’Autunno per pochissimi giorni soprattutto al Sud dove ha piovuto a tratti bene fino nelle zone tirreniche sicule.
Ma si è trattato di una breve parentesi, questo perché, lo schema appare bloccato e la nuova Stagione fatica ad imporsi sullo scacchiere europeo e soprattutto alle medio-basse latitudini, cosa che dovrebbe esser normale alle soglie d’Ottobre.
Le perturbazioni atlantiche assenti non possono entrare dalla porta occidentale europea a causa di un altro schema bloccato che prenderà possesso l’inizio del mese imminente, il secondo dei tre autunnali, almeno sulla carta del calendario meteorologico. Esso ha tutte le carte in regola per stabilire nuovi record di caldo a spasso nel Continente con un fortissimo anticiclone africano.
I valori che si potranno registrare sia in quota che al suolo, su ampie fette di Continente, ma soprattutto tra Penisola Iberica, Francia, Germania, aria alpina centro-occidentale e parte d’Italia centro-settentrionale, rischiano di essere da record storico per il mese in questione.
La via d’uscita appare ancora molto incerta, si spera che entro la seconda decade si possa quanto meno ritrovare aperta la porta delle correnti oceaniche, indispensabili per porre fine a questa pesantissima anomalia che come una piaga affligge il clima europeo da quasi 20 anni e passa.
È come se ad un tratto un rubinetto aperto lo chiudessimo e porremmo fine all’acqua di cadere, per poi riaprirlo pochissimo facendo sgorgare qualche goccia alla volta. Ebbene, tutto questo è quello che sta accadendo negli ultimi anni, con le vere perturbazioni che ormai vengono sempre meno frequentemente nelle nostre aree da Ovest.
Per porre rimedio, la natura ha stabilito altre corsie, quelle da Nord o da Est, ma così facendo le nostre aree subiscono ampie fasi anticicloniche che ogni tanto vengono bucate da questi settori, mettendo sott’acqua per alcuni giorni certe zone quando il pattern si blocca (vedi quanto scritto sopra “blocco a Omega”).
Bis di alluvioni in Grecia a distanza di 20 giorni con danni enormi e l’acqua di 1-2 anni caduta in poco più di 96 ore nella somma dei due eventi
Mentre il resto delle zone subisce pesanti ripercussioni di seccume e assenza di fronti che possono durare settimane se non mesi, cagionandovi una situazione di stasi con anomalie di verso opposto.
Sappiamo molto bene che la tanta acqua o il troppo caldo e clima secco comportano eccessi che non fanno bene di certo ai terreni, perché questi schemi alla lunga possono portare un unico comun denominatore, quello della siccità.
Si perché al contrario di quanti molti pensano, avere tanta acqua e nubifragi relegati in pochi giorni o in un lasso di tempo ristretto (poche ore) e non una pioggia diluita come si aveva decenni fa, sta apportando intere aree alla desertificazione.
Piove troppo e male e in altre zone non piove per molto tempo e quando lo fa possibilmente cade la pioggia di molti giorni in poche ore o di interi mesi o anni visto quanto accaduto in Grecia (pioggia di 1-2 anni caduta in 48 ore).
Eccoci signori, questo è il catastrofico cambiamento climatico, il quale sta letteralmente sconvolgendo il Mondo, con alcuni settori poi che subiscono effetti rilevanti come molte aree mediterranee.
Il discorso sarebbe troppo lungo da affrontare in modo dettagliato, non è questa la sede, pur sapendo che indietro non si torna e andrà sempre peggio, dato che il “punto di non ritorno” è stato superato, per quanto mi riguarda (questa è la mia idea).