Terza decade Luglio, un mese dopo potrebbe tornare il caldo ESTREMO!

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Siamo ormai giunti al giro di boa stagionale, metà trimestre se ne andato e gli estremo meteo ormai sono realtà sotto i nostri occhi, da Nord a Sud hanno sperimentato un’Estate praticamente “pazza”!

Se iniziavamo con un Giugno praticamente anomalo per molte zone europee, con la più forte ondata di caldo della storia per molte aree, poi passavamo alle devastanti grandinate e maltempo e adesso potremmo ritornare ai canoni di un mese fa.

Stiamo parlando del ritorno del caldo estremo, quello che con asse similare alla stagione 2003 ha scatenato anche la recente ondata di super caldo a Giugno, simile se non identico asse.

Lo fiutano ormai da giorni i modelli fisico-matematici, fidatevi, quando accade che i simulatori numerici migliori si intestardiscono verso la via del gran caldo, quasi mai falliscono.

Vi chiederete se sarà come un mese fa anche in Italia.

Al momento appare impossibile rispondere con certezze, anche perchè il tutto è riscontrabile sulle carte dal 22-23 Luglio in poi, e al momento come allora, si aspettavano gli ultimi giorni per inquadrarne l’asse.

Il fulcro del grande caldo al momento è visto sempre tra Penisola Iberica, Spagna e Francia, per poi arrivare fin nel Sud della Gran Bretagna e aggirare le Alpi e mittel Europa.

Uno scenario che ad oggi appare lievemente inferiore come portata, almeno per le isoterme della media modellistica, tranne che per il modello canadese GEM che col suo run giornaliero evidenzia un remake del caldo record di un mese fa.

Vedremo dunque se confermare o meno tale tendenza anche per alcune Regioni italiane, segnatamente quelle del Nord, anche perchè per il resto della Penisola, pur facendo caldo o molto caldo, al momento non sono viste nel vero obiettivo.

Calo termico dal 10 anche al Sud e Sicilia, Estate break!

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L’andamento meteorologico dei prossimi giorni vedrà ancora un clima caldo a tratti anche molto caldo al Sud e isole, specie dal 7 Luglio e fino alle prime ore del 10 con l’avvento di aria torrida africana.

Essa sarà l’ultima fiammata africana, pre-frontale, che innalzerà i termometri sopra la media in molte zone italiane ma soprattutto su quelle meridionali, con picchi qui sui 40°C nelle aree interne.

A seguire finalmente si vede la fine della calura intensa per tornare a un clima più piacevole su tutta la Penisola, ma lo sconto da pagare sarebbero i forti temporali oltre al calo termico generale.

C’è ancora molta incertezza per poter definire quella che probabilmente sarà una pausa estiva, un piccolo break insomma della stagione, con i fenomeni che da Nord a Sud potrebbero conquistare la scena in 2^decade in una o due occasioni.

Innanzitutto bisognerà valutare l’efficacia della saccatura fresca in quota e se poi essa entrerà franca in area italica, formando magari una blanda azione depressionaria anche al suolo, dalla quale dipenderebbe anche l’intensità e collocazione dei fenomeni.

Difficile dire se anche l’estremo Sud ne verrà interessato ad oggi, mancando circa una settimana, ma alcune proiezioni come il FV3 e GEM lasciano intendere che possa essere incisiva quanto basta per poter inglobare tutta Italia, specie i versanti tirrenici e adriatici.

Un passaggio temporalesco, magari anche con dei fenomeni molto violenti, dove l’elevata energia in gioco manifesterebbe tutta la sua potenza a suon di temporali anche di un certo peso.

Ai prossimi aggiornamenti.

Altra ondata intensa di caldo dal week-end al Sud.

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L’ondata di caldo storica per molte zone del settore centro-occidentale europeo, Nord Italia e mittel Europa è archiviata ma non per questo il tempo è rinfrescato, fa ancora caldo anche se il peggio è passato.

Adesso rimarrà caldo e soprattutto afoso o molto afoso su molte zone della Penisola, anzi, ci attende una nuova risposta sub-tropicale principalmente relegata alle zone del Sud e Sicilia.

Il tutto inizierà dal week-end, tra 7 e 10 Giugno, sancendo così di fatto un lungo periodo di temperature sopra media per molte zone italiane.

Saranno comunque fiammate di breve durata, massimo 2 o 3 giorni, anche se con i mari ormai caldi sarà molto afoso il clima vicino le aree costiere e meno sopportabile rispetto a Giugno.

Ricordiamo che i mari hanno subito nel giro di 2 settimane un vistoso aumento, passando dal sotto media netto al sopra media (ora anche anomalie superiori ai 3-4°C).

Ai prossimi aggiornamenti.

Terza decade di Giugno, analisi sulla possibile ondata sub-tropicale a livello emisferico!

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Siamo alle soglie dell’Estate astronomica, che scatterà tra due giorni 21 di Giugno e terminerà il 23 Settembre, dove in questo periodo si ha la maggior insolazione e luminosità.

Questo è un periodo dove iniziano le dinamiche atmosferiche improntate all’innalzamento della Cella di Hadly, conosciuto come (itcz) in ambito meteorologico.

Questo quando si innalza ed è sopra media, accresce le possibilità che l’anticiclone africano possa espandersi verso Nord, raggiungendo anche il nostro Paese e le zone europee meridionali.

Ma l’anomalia vista soprattutto negli anni 2000, dove si sta raggiungendo il picco di frequenza e intensità delle masse d’aria caldissime e torride è ormai a livelli ragguardevoli con a capo il trimestre 2003, annata terribile per molte zone europee e italiane.

Proprio l’anomalia barica di quell’annata, che partì già dalla seconda parte della Primavera e perdurò per i mesi successivi, con pochissime pause, vide un anticiclone africano elevarsi con intensità e frequenza mai viste prima.

Paesi come Francia, Italia soprattutto del Centro-Nord e Mittel Europa, furono preda di assalti maestosi di un impianto anticiclonico epocale soprattutto per durata ma in alcune fasi anche per intensità.

Meno esposto invece fu il settore del Mediterraneo orientale e dei bassi settori balcanici e estremo Sud Italia, anche se fu caldissimo ma non estremo come nelle zone menzionate.

Detto questo, facendo un rapido amarco di allora e volendo solo analizzarne l’aspetto barico in generale medio di ciò che i modelli fisico-matematici ci elargiscono in questi giorni, come impianto la prossima ondata di caldo è riconducibile proprio come asse d’entrata a quella terribile annata.

Dal 22-23 Giugno si prospetta infatti l’innalzamento dell’hp africano, dapprima nelle zone insulari italiane con le due isole maggiori che sperimenteranno un aumento del caldo torrido e di valori che solo nelle zone interne potranno lambire la fatidica soglia dei 40°C se non oltre.

Ma il vero sconvolgimento, se confermato, (ad oggi sia i modelli europei che l’americano VF3 il gfs per intenderci) ci fanno notare come a partire dalla giornata del 25 ma con enfasi tra 26 e 28 Giugno, possano manifestarsi le basi per una forte o fortissima ondata di caldo in alcune zone europee.

L’impianto appare proprio similare come nel 2003, quando l’entrata del caldo fu tramite una dinamica che vedeva un hp molto forte con geopotenziali elevati tra l’area marocchina, algerina e che si espandeva fin verso la Penisola Iberica, l’area francese e i settori del Mediterraneo centro-occidentale, per poi finir la sua corsa in Mittel Europa.

Questi erano i principali obiettivi della fornace che sconvolse con centinaia di vittime vari Paesi europei e che a giudicar dalle mappe, alcuni run sembrano voler ripercorrere la similare strada della massa caldissima africana.

Certamente dobbiamo esser prudenti, mancano ancora molti giorni, circa 6, e molte cose potrebbero cambiare, anche perchè alcune proiezioni dei giorni scorsi sono state a dir poco sconvolgenti e che sono state limate per fortuna almeno per il nostro Paese.

Ma volendo analizzare nello specifico alcuni run di VF3 o ECMWF, stamane concordi nell’onda africana di intensità almeno moderata-forte per le Regioni Centro-Settentrionali italiane, vediamo effettivamente al momento quali sarebbero i risvolti e le giornate peggiori.

A giudicare dalla media modellistica dei due migliori centri di calcolo mondiali la situazione dello spostamento dell’ondata di caldo sia per l’Italia che per alcune zone d’Europa potrebbe essere la seguente:

Tra 21 e 24 Giugno: si innalza l’hp sub tropicale nelle zone insulari, isoterme comprese tra una +20 e una +26 tra Sardegna e Sicilia.

Tra 24 e 27 Giugno: il fulcro dell’hp sub-tropicale tende a spostarsi verso il Mediterraneo occidentale, tra Spagna, Francia e Mittel Europa e zone oltr’alpi con valori di gpt e nella libera atmosfera ragguardevoli e localmente da record per il periodo.

Tra 27 e fine Giugno: la bolla caldissima tende a ruotare in senso orario e ad interessare il Centro-Nord Italia (picco tra 28 e 29) e poi si estenderebbe anche al resto d’Italia ma non sarebbe da record per il Sud e la Sicilia dove ricordiamo a tutti resta imbattibile il Giugno 2007.

Vedremo se sarà confermata tale dinamica intanto e per quanto riguarda le vere isoterme che verranno raggiunte bisognerà poi attendere i radiosondaggi, dove confermeranno o meno le proiezioni dei centri di calcolo.

Prendendo come veritiere quelle di VF3 o anche ecmwf, alcuni settori europei menzionati in questo articolo potrebbero davvero stabilire dei veri e proprio record sia mensili che assoluti qualora fosse realmente confermata la portata di questa ondata di caldo.

Infatti se già per alcune zone europee certe isoterme e geopotenziali sono rarissimi per la latitudine nella quale si trovano, figurarsi per Giugno, dove sarebbe inusuale vedere picchi così estremi in aree così a nord del Continente europeo.

Vedremo dunque nei prossimi giorni se verrà smentita o confermata tale portata, assodato che l’ondata di caldo è ormai certa almeno per molte zone mediterranee e Italia.

Confronto ondata di calore Giugno 2007 – Giugno 2019

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L’ondata di caldo che sta interessando il Sud e isole alla fine potrebbe risultare seconda in termini di durata solo al famoso e terribile e forse irripetibile Giugno di 12 anni fa per tale porzione di territorio italiano.

Allora secondo il calcolo delle carte in rianalisi consultabili nell’archivio storico di wetterzentrale, l’ondata di caldo di quell’anno fu un terribile incubo per molte aree delle zone meridionali con picchi storici di caldo stracciati.

Ad oggi il paragone potrà esser fatto a ondata di caldo terminata, dove almeno clamorosi colpi di scena, l’ondata di caldo che si sta manifestando al Sud e Sicilia è solo lontanamente vicina per intensità ad allora.

Solo in termini di durata forse ci si avvicina ma neanche in questo potrà superarla, dato che ad oggi l’isoterma di +20°C è entrata in terra sicula giorno 7 e presumibilmente ci resterà fino a giorno 16 (Ps. tale valore alla quota di 1500 mt circa s.l.m. è presa in esame solo come indicativa per stabilire un paragone).

Come vediamo sarebbero solo 10 giorni consecutivi in questo Giugno 2019, mentre il discorso nel 2007 cambia, dato che nella ricerca su rianalisi del modello fisico matematico GFS i giorni consecutivi con tale valore furono 13.

Ma cosa cambia rispetto ad allora? Beh, cambia anche e soprattutto l’intensità “MOSTRE” di certi valori per giorni consecutivi, dove per circa una decina di giorni isoterme paurose e terribili afflissero tutto il Mezzogiorno e isole.

Dalle rianalisi si nota come per 9 giorni consecutivi, isoterme a quota di 850hpa (1500 mt) di almeno +25°C fino a un max di +30°C a tale quota stazionarono in modo duro con record di temperature che caddero come birilli sia in quota che al suolo in molte aree.

Furono giornate difficilissime, dove non si respirava nemmeno di notte, e con effetti di venti di caduta che in Sicilia furono asprissimi nell’area tirrenica dove si stabilì il record di temperatura media minima più alta d’Europa ( dopo la mezzanotte alcune stazioni del litorale tirrenico palermitano segnalavano ancora oltre 41°C tanto per render l’idea).

Riepilogando questo paragone possiamo riassumerlo così almeno per la nostra zona SICULA:

DURATA

Giugno 2007 per durata di isoterme oltre la soglia di +20°C a 850hpa ( 13 circa)

Giugno 2019 per durata di isoterme oltre la soglia di +20°C a 850hpa ( 10 circa)

INTENSITA’

Giugno 2007 isoterme di  +25°C o oltre (per almeno 9 giorni consecutivi)

Giugno 2019 isoterme di  +25°C ( per almeno 4 giorni consecutivi)

Giugno 2007 straccia il Giugno 2019 sia in intensità che durata.

 

I run “follia” del modello americano: caldo epocale in arrivo nel comparto tunisino-algerino! E noi?

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Da alcuni run a questa parte il centro di calcolo internazionale GFS, mette in risalto come una forte ondata di caldo possa abbracciare le zone basso mediterranee a causa di una persistente anomalia dell’ITCZ più a nord di latitudine nel settore centro/occidentale.

In concomitanza del continuo affondo verso le zone atlantiche occidentali di saccature colme d’aria fresca in quota, ciò che si manifesterebbe entro la parte finale della 2^decade e gli inizi della 3^, sarebbe niente di meno che sua maestà africana.

Ci troviamo nel periodo più caldo dell’anno, tra la massima intensità dei raggi solari e con la fase di maturità stagionale e la maggior durata delle ore di luce fanno si che si abbiano le condizioni ideali per la genesi di forti ondate di calore.

Il mix che si crea ogni qual volta alcuni indici si incastrano a dovere, è senza dubbio da attenzionare, anche perchè a volte basta poco e le lingue di fuoco dal vicino Continente africano tendono a espandersi verso l’area mediterranea.

Al momento sulle carte del modello Global Forest Sistem prende piede quanto detto, dove passata questa moderata azione di caldo, a tratti intenso nelle zone insulari con valori che nelle aree interne lambiranno anche i 39-40° , specie tra domani e domenica, ci sarebbe una relativa pausa.

Una momentanea discesa avverrebbe tra le giornate di lunedì 16 sera o al più il martedì 17, fin verso giovedì 19, per poi riaffacciarsi il colosso africano in modo temibile nelle zone africane.

Sarebbe nel settore dell’Africa settentrionale la maggior espansione del mostro anticiclonico, dove i geopotenziali e le temperature sarebbero davvero infernali, al limite della sopportabilità (si parla di valori all’ombra sia chiaro)!

Ma il modello americano da alcune proiezioni mette in evidenzia come lungo il settore algerino/tunisino possa svilupparsi un’imponente e violentissima ondata di calore a caratura eccezionale, con isoterme che da più run sono viste accrescere in modo spaventoso alle varie quote.

Prendendo per esempio la quota di 850hpa (circa 1500 mt s.l.m.), il centro di calcolo vede una sorte d’inferno dantesco per tale settore, molto vicino alle nostre lande, con ragguardevoli temperature che lambirebbero valori di 33-34°C.

Tradotto al suolo temperature di eccezionale valore anche di oltre 50°C, e lo abbiamo appena visto qualche giorno fa col record africano stracciato, nella giornata del 5 luglio 2018, in Algeria, si sono misurati ben +51.3°C nella località di Ouargla.

Il record è stato frantumato e risaliva al luglio del 1961, ed era di +50.7°C,  stabilito nella località di Smara, in Marocco.

L’Africa settentrionale quest’anno è un forno come pochi precedenti nella storia

Quest’anno il settore centro/settentrionale del Continente nero è alle prese con ripetute azioni infuocate, esse sono sempre sotto osservazione per la vicinanza alle nostre lande, dov’è risaputo, specie nelle zone insulari e del meridione che possano arrivare non di rado eventi storici di caldo.

Un’annata eccezionale fu l’Agosto 1999 in Sicilia col record europeo, tutt’ora imbattuto di Catenanuova 48.5°C, ma anche il 2007 fu epico in ondate di caldo tremende per il Sud Italia.

Adesso cosa ci aspetta per il lungo termine?

Nelle nostre zone l’andamento termico proseguirà con un sali e scendi e si alterneranno delle ondate di caldo soprattutto nei settori del Centro/Sud e isole, da monitorare come detto quella che vede GFS, dove è vista in modo minaccioso la risalita dell’onda mobile africana infuocata dal 20 al 22 (2-3 giorni).

Trattasi ancora di un solo modello a veder tutto ciò, a discapito del suo collega prestigioso READING che non è concorde alla risposta africana di violenta entità, quindi ancora mancano circa 7 giorni e la tendenza seppur a un nuovo rialzo termico, non è ancor inquadrata verso questa soluzione così estrema.

Vedremo se nei prossimi giorni sarà GFS a spuntarla o il modello ECMWF.

Estate mediterranea, il caldo africano persistente da record è un lontano ricordo!

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Quest’Estate 2018 si conferma molto diversa da molte annate dell’ultimo ventennio, le quale sono state spesso governate dall’anticiclone africano con frequenti fiammate anche molto durature nel corso del trimestre estivo.

Questa al momento risulta più che normale in molte Regioni, a dire il vero anomala al Sud e Sicilia specie nelle zone costiere nel mese di Giugno, dove è piovuto a tratti anche in modo record.

Sotto il profilo termico invece abbiamo finora un andamento più contenuto nelle anomalie, le quali pur sempre in linea di massima sono positive, ma leggermente e non con scarti impressionanti o da record.

Adesso Luglio almeno nelle sue prime 2 decadi non avrà un hp africano duraturo, si prospetta solo una breve parentesi calda a tratti molto calda tra il 12-15 Luglio solo all’estremo Sud e parte del Centro, dove è attesa un’altra fiammata calda estiva in piena regola.

Niente di anomalo dunque, nel corso del trimestre di fiammate africane anche nel passato se ne potevano contare due o tre, localmente anche intense, mentre poi attorno o dopo metà mese è atteso un nuovo calo termico ovunque.

Il caldo tremendo dello scorso anno è un lontano ricordo, niente allarmi per ora sotto tale profilo, anzi, una gradevolissima Estate anche per merito della non stazionarietà di alcune figure bariche come per esempio la temuta “falla iberico/marocchina”.

Tale figura era molto deleteria, la quale faceva da continua calamita all’aria fresca atlantica e innalzava il temutissimo anticiclone africano nel Mediterraneo, apportando severe e durature fasi di caldo record, cosa che in quest’annata per il momento non si sta vedendo.

Estate dunque che procederà sotto le migliori soluzioni per gran parte del Paese, a tratti temporalesca al Nord, molto più stabile al centro/sud costiero in queste due decadi e più disturbata nelle aree interne delle zone appenniniche nelle ore centrali del giorno.

Al momento non si scorgono fasi di maltempo da rottura estiva, cosa che fa ben sperare per i vacanzieri delle Regioni centro/meridionali dove in via generale nell’arco di tale mese che è il più stabile dell’anno, potranno godere di buon turismo e vacanze gradevoli.

Ricordiamo a tutti che le previsioni sono una cosa, le tendenze a lungo termine un’altra, dove è impossibile sapere il tempo su scala ridotta a volte anche a 24 ore, figurarsi a 1 o 2 mesi di distanza.

Diffidate da chi emana bollettini mensili e allarmi di piogge devastanti o caldo allarmante a molte settimane di distanza, quella è meteo spazzatura!

 

A inizio Luglio l’anticiclone africano proverà la sua prima mossa verso l’Italia!

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Un Giugno molto dinamico ha contraddistinto molte giornate di codesto mese, risultando a tratti piovosissimo e localmente da record in molte zone specie al Sud e versante adriatico.

Lo scenario estivo sotto tono si manterrà ancora fin verso domani, poi a seguire lentamente si tornerà alla normalità, con due importanti figure bariche in scena.

Due gocce d’aria fresca che avranno importanza per le sorti italiane, una nelle zone balcaniche e l’altra a ridosso delle coste spagnole.

La loro mossa sarà importante per capire se l’anticiclone africano possa tentare la prima seria sortita italica, quindi apportare una prima seria e intensa ondata di caldo, oppure produrre un rialzo momentaneo e non particolarmente forte.

Tutto lo si giocherà sulla tenuta o meno di una rispetto all’altra, infatti qualora prevalesse quella balcanica, l’asse del promontorio nord africano sarebbe quel tanto sbilanciato verso Ovest e non interesserà nettamente tutta la Penisola.

Al contrario, se la goccia d’aria fresca balcanica perdesse importanza a discapito di quella spagnola, la quale arricciandosi, aspirerebbe la prima grande calura nord africana della stagione e i primi seri caldi nel comparto mediterraneo centrale.

La partita al momento risulta sbilanciata a favore del primo caldo, ma non particolarmente violento o da record, anche perchè siamo pur sempre ormai quasi a Luglio ed è pure fisiologico avere le prime vampate africane.

Nei prossimi giorni capiremo di più se questa fase di aumento termico possa essere temporanea e non prorompente come le carte di alcuni modelli lasciano presagire, oppure più intensa da produrre i primi picchi elevati.

Scenario molto caldo tra Pasqua e Pasquetta al Sud?

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Lo scenario che va profilandosi per le festività di Pasqua sono in via di definizione, pur consci che il tempo che ci separa è ampio, non possiamo tirarci indietro dal non commentare certe carte per alcune aree italiane.

In particolare per le estremo zone meridionali pare salire la possibilità che possa manifestarsi un’altra breve ma intensa fase calda di questa Stagione, con temperature localmente molto elevate rispetto al periodo in essere.

Stiamo parlando del modello americano, quello che più si spinge a lungo termine con i suoi parametri, dove tra gli ultimi giorni di Marzo e i primi giorni di Aprile potrebbe manifestarsi una risalita africana davvero forte.

Tutto va visto ovviamente rispetto al periodo in essere, con temperature molto elevate in quota a 1500 mt di altezza, grazie ad un’oscillazione del Getto in pieno atlantico, con conseguente risposta africana nella parte pre-frontale alla saccatura.

Sarebbero le zone meridionali e in particolare la Sicilia ad esser investite da una risposta molto mite, in prevalenza dettata da correnti meridionali, con aree tirreniche in pole per avere delle impennate termiche di tutto rispetto.

Vedremo nei prossimi giorni se tale linea di tendenza avrà riscontro, del resto le precedenti due risposte miti sono state ben viste, quindi potrebbe anche valer il detto “non c’è due senza tre”, tanto per fare una battuta sarcastica.

 

Possibile fiammata africana in vista su parte delle nostre Regioni!

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La prima possibile intensa fase mite vista dal modello americano GFS, mette in risalto come sia possibile un intenso pre-frontale molto mite al Sud e isole, a partire da giorno 10 e fin verso 11-12 Marzo.

Sarebbe il primo assalto africano dalle caratteristiche tardo primaverili, con sensibile aumento delle temperature in tutte le zone interne e quelle soggette a venti di caduta.

Sarebbe comunque un sali e scendi termico, infatti entro metà mese si preannuncia un opposto sensibile raffreddamento, con condizioni invernali che potranno apportare una diminuzione dei valori termici con scarti estremi opposti.

Ai prossimi aggiornamenti.