Goccia fredda tra 11 e 13, che strada prenderà?

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Le analisi sulla situazione modellistica inerente al periodo 11-13 Agosto è al momento divisa su alcuni aspetti da tenere in considerazione.

1 Che strada prenderà la massa fresca in quota, una volta evoluta verso levante dalla francia?

2 Andrà un cut-off o resterà agganciata al flusso principale atlantico?

Risposte ancora tutte da definire, dato il margine d’errore che potrebbe apportare delle modifiche alla sua collocazione finale, con annessi fenomeni.

La media dei maggiori centri di calcolo, sovrapponibili in  base alle loro uscite giornaliere, mette in evidenzia come il Nord sia ormai dentro il guasto temporalesco, il Centro/Sud aspetta di ricevere invece notizie circa un possibile coinvolgimento.

L’energia è tanta nei mari italiani, basta anche un margine d’entrata più verso sud/est della saccatura fresca in quota per far cambiare le sorti del tempo in alcune zone del Paese, con maggior coinvolgimento o meno di esse.

Allo stato attuale, va detto che in media le probabilità sono per una situazione temporalesca al Nord e settore del medio/alto adriatico, mentre sul comparto tirrenico e sul settore basso adriatico c’è da attendere un assestamento modellistico.

Qualora infatti la massa d’aria fresca scivolasse verso sud/est, anche tali settori del Paese ne potrebbero sperimentare qualche locale fenomeno anche localmente intenso, vista un’enorme energia pronta per esser dissipata.

I valori termici delle più calde acquee mediterranee, specie tra settore basso Tirreno/Ionio sono attorno ai 28°C-29.5°C, ciò è sintomo di enorme disponibilità energetica, pronta a far condensare carichi di umidità per la costruzione di imponenti celle temporalesche di origine marittima.

Nei prossimi run modellistici seguiremo le probabilità di questi risvolti anche per codeste zone della Penisola che hanno bisogno di preziosi apporti idrici, vista la grave situazione incendi  e siccità in atto.

Come potrebbe andare il mese di Settembre, analisi CFS!

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L’andamento stagionale sta assumendo sempre più caratteristiche eccezionali per la presenza quasi in modo ininterrotto da parte dell’anticiclone africano, stuzzicato dalla Cella di Hadley col monsone africano più a nord della media.

La situazione, tranne brevi parentesi dopo le ondate di caldo intenso o storico, stanno apportando dei “break smorza calura“, i quali sono però solo temporanei e non facenti parte di un deciso cambio di pattern.

Le analisi a lungo termine infatti mettono in risalto un’altra onda di calore, sarebbe la 6^, pronta a minacciare le zone basso europee e l’Italia.

Il tanto agognato cambio di uno schema pressoché statico, appare ad oggi molto lontano e se prendiamo le analisi probabilistiche del modello stagionale CFS, anche il mese di Settembre è visto sulla falsa riga dei mesi precedenti.

Cambierebbe poco nelle zone estreme meridionali, con il modello che ipotizza scenari poco piovosi, mentre al Centro/Nord qualche passaggio instabile o pertubato è possibile, con aumento della piovosità.

Questo è uno scenario che va preso con le giuste pinze, infatti le previsioni a lungo raggio sono solo in fase sperimentale da anni e non sono utili per fare programmi adatti a questo tipo di informazione meteorologiche.

Modelli a confronto: rinfrescata in vista!

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Oggi i principali centri di calcolo vedono finalmente una prima via d’uscita al caldo forte, con un autentico crollo termico quasi ovunque rispetto all’abnorme sofferenza di questi giorni.

Afa e temperature estreme l’hanno fatta da padrone per molti giorni, ancora per altre 96 ore ci sarà da soffrire, ma sarà l’ultimo colpo di coda da parte di questa 5^ondata di caldo.

Da sabato12 tutta Italia ne sarà fuori, durerebbe qualche giorno, almeno fin verso il 15-17 Agosto circa potremmo avere temperature consone al periodo, senza grossi eccessi di caldo.

I modelli mettono in risalto anche possibilità di fenomeni, come piogge o temporali sparsi al Nord, mentre gradualmente spostandosi verso Sud questi saranno sempre più isolati e meno intensi.

Sia per GFS che per ECMWF ne sarebbe interessato anche marginalmente il settore adriatico, specie centro/settentrionale, aree appenniniche e localmente medio-basso Tirreno con qualche sporadico fenomeno.

Più penetrante la soluzione vista dal modello canadese GEM, il quale pone l’accento su una soluzione più Sud/Orientale da parte della goccia d’aria fresca in quota, la quale farebbe si che fenomeni temporaleschi potrebbero arrivare più a sud.

Vista la costanza però dei due colossi mondiali, la soluzione media è che possa rinfrescare al Sud con qualche locale acquazzone, ma di fenomeni importanti che mettano a tacere parzialmente la fase siccitosa è molto difficile che possa materializzarsi.

Vedremo i prossimi aggiornamenti, soprattutto per vedere al meglio dove si posizionerà la goccia fresca in quota, dalla quale dipenderanno anche le sorti dei maggiori fenomeni.